domenica 19 febbraio 2012

Lo Stato del Qatar: un "garante della democrazia" in terra di Siria.


Lo Stato del Qatar è una penisola sabbiosa di undicimila chilometri quadrati popolata da meno di due milioni di persone. Risorsa economica principale, gli idrocarburi. Negli ultimi anni la diversificazione industriale ne ha fatto letteralmente esplodere il PIL ed ha attirato in Qatar tutte le più globalizzate iniziative economiche "occidentali", compreso il campionato mondiale di pallone. Tutto questo ha reso il monarca assoluto Hamad bin Khalifa Al Thani ospite assiduo e gradito delle cancellerie "occidentali"; negli ultimi mesi le gazzettine stanno partecipando al pubblico anche i tentativi, che si vorrebbe fossero persino presi sul serio, di Al Thani di presentarsi come "garante della democrazia" nella Repubblica Araba di Siria.
Lo Stato del Qatar destina alle spese militari un quarto del bilancio statale ed ha partecipato in prima fila all'aggressione contro la Grande Jamahiria Araba di Libia Popolare e Socialista. La televisione qatariana Al Jazeera fa quotidianamente da sponda alle evanescenti "organizzazioni" dell'"opposizione" siriana cianciando di "democrazia" e di "diritti umani": i tempi in cui l'ubriacone Bush voleva farla bombardare per il sostegno che essa forniva alla resistenza sunnita in Iraq sono finiti, adesso che il Qatar si è schierato apertamente con l'Arabia Saudita, con le monarchie del Golfo e con gli "occidentali" nella politica di aggressione indiscriminata al fronte della resistenza che si estende dal Libano meridionale alla frontiera con il Pakistan. Questo significa che i "disertori" e i "combattenti per la libertà" che da un anno stanno mettendo a ferro e fuoco la Repubblica Araba di Siria hanno sponsor autorevoli ed ascoltati. E la fondatezza di quello che Al Jazeera riferisce ricorda da vicino quella dei comunicati di una certa lesbica di Damasco.
La foto in alto ritrae l'ambasciata dello Stato del Qatar nella Repubblica Francese: un intero isolato di assoluto pregio, nella Place Charles de Gaulle, con vista sull'Arc de Triomphe. La benevolenza con cui l'"occidente" tratta chiunque si presti a far correre il denaro nella giusta direzione arriva anche sulle riviste delle compagnie aeree, che per certe questioni a volte sono una via di mezzo tra la sentinella avanzata e la cartina di tornasole; quella dell'Air France spiega nel febbraio 2012 che lo Stato del Qatar è
Piccolo ma potente. Il Qatar ospiterà la Coppa del Mondo di Calcio del 2022, nonostante la sua estensione di centocinquanta chilometri per settantacinque e la sua popolazione di due milioni di abitanti. Il motivo principale per cui esso è di interesse mondiale è rappresentato dal campo della finanza. Attraverso l'Authority per gli investimenti del Qatar, creata nel 2005, il paese ha oggi un ruolo da protagonista negli investimenti in progetti di primaria importanza in Grecia, in Indonesia, in Germania e nel Regno Unito, e la holding Prospect Qatar detiene il 17% della Volkswagen, il 10% della Porche ed importanti quote di miniere d'oro in Grecia. Nel Regno Unito l'emirato ha investito 23 miliardi in due anni, acquisendo gli edifici di Londra in cui hanno sede i grandi magazzini Harrod's e l'ambasciata degli Stati Uniti; ha investito anche in tecnologie per l'estrazione del gas naturale, in formazione, in servizi finanziari e nel campo delle energie alternative. Questa strategia, lanciata nel 1995, ha conseguito successi enormi: il PIL del Qatar è passato dai 17,5 miliardi di dollari del 1995 ai 150 miliardi del 2010.
I garanti della democrazia.

2 commenti:

  1. Non ho capito se quel coso nel giardino dell'ambasciata è un monumento al gelato al cioccolato e alla panna, oppure un incappucciato torturato stile Abu Ghraib.

    Miguel Martinez

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  2. Speriamo che all'oro dei Qatariani si opponga invalicabile il piombo dei soldati di Assad e dei militanti di Hezbollah!

    Guai ad Hamas se abbandonerà i militanti della Resistenza per schierarsi con questi "re fannulloni" del Golfo Persico!

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