giovedì 29 settembre 2011

Francesco Torselli e Casaggì Firenze: fare una cosa e sbagliarne quattro. Con due sbagli straordinari aggiuntivi.


In questa sede si sono spesso messi in evidenza i limiti, le storture, la pochezza, la sostanziale molestia, la mediocrità e soprattutto la malafede e l'incompetenza che caratterizzano l'essenza stessa della pratica politica "occidentalista", con particolare riguardo al contesto della città di Firenze ed ai casi pratici che ad essa attengono.
Nel settembre 2011 ci siamo espressi con una certa perplessità in merito alla prevista riapertura di una spaghetteria con proiettore di filmini e scaffaletto per gli alcoolici destinata alla gioventù "occidentalista" della città, e lo abbiamo fatto fornendo ai nostri lettori una piccola rassegna delle ultime disavventure dell'organizzazione politica Casaggì Firenze, le cui iniziative possono essere categorizzate praticamente senza eccezioni nel campo del ridicolo oppure in quello dello spregevole, sempre che non siano ridicole e spregevoli al tempo stesso, che è poi l'eventualità più frequente.
La cosa non è gran che piaciuta ai giovani "occidentalisti", i quali hanno pensato bene di fare una cosa.
Finendo per sbagliarne quattro.
Casaggì ha diffuso una serie di considerazioni scritte da Francesco Torselli, di cui abbiamo la screenshot dell'incipit e di cui abbiamo copiato il testo su FreezePage, nel caso intervenissero modifiche.
Il primo risultato controproducente ottenuto è stato uno scritto di Miguel Guillermo Martinez Ball intitolato Francesco Torselli tra le macerie di Casaggì, in cui si insiste vieppiù sui suddetti limiti, storture, pochezza, molestia, mediocrità, malafede ed incompetenza di cui Casaggì fornisce quotidiano saggio.
Del non conforme Francesco Torselli si fa in particolare un ritratto che tutto fa venire alla mente, meno che qualche laude dell'eroismo ardito.
...Francesco Torselli di mestiere fa il vice di Marco Cellai, un consigliere della Regione Toscana che ogni anno commemora Oriana Fallaci.
Lo stesso Francesco Torselli, grazie ai fan di Berlusconi, è stato eletto al posto di consigliere comunale con una campagna basata su alcuni temi decisamente “non conformi”: la “chiusura dei campi Rom”, “subito un CIE (ex CPT) a Firenze” e la richiesta di abolire ogni restrizione al traffico notturno attorno ai locali fiorentini. E’ Torselli che spiega, “La Polizia Municipale è il terrore di tutti i fiorentini”. Beh, forse è anticonformista, anzi non conforme, pure un SUV in seconda fila che alle tre di notte assorda tutti con le musiche di Lady Gaga...
Francesco Torselli è convintissimo che chi scrive in questa sede si chiami Riccardo.
Le cose non stanno così.
Dopo aver consultato il Libro dei Ceffi ed altra roba che tutti i mediocri del pianeta utilizzano con entusiasmo per autoschedarsi, veniamo a sapere che Francesco Torselli si interessa di ingegneria civile.
Ci consta che la preparazione matematica, tecnica, informatica e logica degli ingegneri in formazione contempli anche e soprattutto l'utilizzo degli strumenti informatici, ivi compreso quello, di facilissimo utilizzo, che avrebbe impedito a Francesco Torselli di prendere un simile abbaglio. Che le tre "I" della scuoletta "occidentalista" abbiano cominciato a rivelare tutta la loro portata proprio a cominciare dai sostenitori dell'"occidentalismo" politico?
Il secondo risultato controproducente ottenuto da Casaggì è dunque quello di rivelare una certa macroscopica imperizia del neanche più tanto giovane "occidentalista" qui ricordato.
Da parte nostra conosciamo effettivamente almeno un paio di Riccardo accomunati da una prestanza fisica che incoraggia poco a certe confidenze, dalla passione per il lavoro autonomo e per la buona tavola e soprattutto da un profondo disprezzo per la "politica istituzionale". Il contrario del ritratto "occidentalista" commissionato a Francesco Torselli.
Di uno di questi Riccardo, e il dettaglio può aver contribuito a portare fuori strada i giovani "occidentalisti", pubblicammo a suo tempo quella Lettera ad una rincoglionita non ancora morta in cui si rispondeva, con toni ed argomentazioni che il tempo avrebbe rivelato di un garbo e di una signorilità sicuramente eccessivi ed immeritati, all'articolo di Oriana Fallaci che nell'ottobre 2001 dette dal "Corriere della Sera" la stura alle produzioni "letterarie" ben note ai nostri lettori.
Lo scritto diffuso da Casaggì presenta altre due caratteristiche suscettibili di ritorcersi contro i suoi ideatori. Abbonda di termini desunti dalle scienze del comportamento ed indugia in modo nebuloso su disavventure lavorative e sanitarie.
Dallo scritto di Martinez, e dalla cospicua produzione che nel corso degli anni abbiamo dedicato a quei mangiatori di maccheroni, è chiaro che difendere Casaggì significa sostanzialmente difendere l'indifendibile. La difesa dell'indifendibile è una sorta di specializzazione della propaganda "occidentalista", che da anni sistema ogni cosa ed ogni contraddittorio limitandosi a dare del terrorista a qualunque contendente e passando alle delazioni se tanto non bastasse. Una delle poche alternative a questa prassi, sicuramente insegnata a qualche scuoletta estiva di partito affollata -ma neanche troppo- da giovani coi capellini fatti e la camicina stirata, è rappresentata dalla tecnica della psichizzazione.
In breve, la psichizzazione consiste nell'attribuire i comportamenti altrui a cause che si rifacciano a disturbi del comportamento codificati. Dare del pazzo all'avversario esime dal cercare giustificazioni o confutazioni alle sue istanze ed è una pratica comodissima in tutti i casi in cui sia impossibile disporre di argomenti validi. Della tecnica usarono ed abusarono gli uffici propaganda dell'Unione Sovietica stalinista, sempre pronti ad indicare in qualche patologia riconosciuta la causa dei comportamenti e delle affermazioni di coloro dei quali si prospettava o programmava l'eliminazione.
Il terzo risultato controproducente ottenuto da Casaggì è quello di mostrare ancora una volta la propensione "occidentalista" per gli strumenti nel cui utilizzo era specializzato un sistema politico teoricamente inviso.
I riferimenti, pur vaghi, a disavventure lavorative e sanitarie personali desunti chissà in che modo mostrano una volta di più la sostanziale ed abituale disumanità che sta alla base della pratica politica "occidentalista". In questo, base e vertici delle organizzazioni politiche sono accomunati, agendo ciascuno sulla scala e negli àmbiti che gli sono propri. In questa occasione ci si limiterà a ricordare l'infetto comunicato stampa diffuso da alcuni micropolitici "occidentalisti" di un quartiere fiorentino in occasione di un grave fatto di sangue di cui aveva fatto le spese l'appartenente da un'organizzazione politica di orientamento non compatibile con il loro. Ci troviamo dunque a fronte del quarto risultato controproducente.

Nelle stesse ore in cui Casaggì pensava a tanta difesa, altre due iniziative rivelatrici venivano messe in campo a cura della stessa organizzazione o da qualche ben vestito della stessa appartenenza partitica.
In un consesso pubblico si emetteva un lamentoso comunicato in cui si invocava l'autorità costituita come al solito -un primo risultato controproducente straordinario di non poco conto per dei "non conformi" con una predilezione per l'iconografia piratesca- affinché impedisse ai propagandisti dell'"occidentalismo" di base di essere additati al giusto e logico disprezzo appena arrivano nelle scuole con i loro volantini.
Intanto, si riprendeva con la solita coerenza a contribuire a i'ddegrado, in attesa di farlo anche per l'insihurézza, lordando la città con i propri manifesti.
Secondo risultato controproducente straordinario.
E' probabile che il denaro per le sanzioni amministrative corrispondenti (che sono il primo frutto del clima di carcerizzazione capillare per il quale la feccia con la cravatta che costituisce il grosso dell'elettorato passivo "occidentalista" si è tanto adoperata) per chi intende il "non conformismo" con tanta disinvoltura non debba costituire una grossa preoccupazione.


In un bailamme del genere non c'è da sorprendersi se la cialtroneria e l'incoerenza portano un giorno sì e l'altro pure a risultati spassosi.
Appena messo in rete questo scritto siamo stati contattati da un consultatore attento dei materiali prodotti da Casaggì Firenze, il quale ci ha fatto notare la stima che Casaggì nutre per Serge Latouche.
Latouche è un noto teorico della decrescita economica. Casaggì Firenze avrebbe pubblicato un suo scritto nello stesso giorno in cui sul sito del partito "occidentalista" cui Casaggì fa capo, ed il cui simbolo elettorale campeggia sui manifesti, pubblicava le dichiarazioni di una certa Lorenzin, di segno beatamente ed ovviamente opposto.
Allo stesso modo, nello stesso giorno in cui si apprezzano tanto -sicuramente neppure immaginandone le durezze- le antiche imbarcazioni a vela e l'atmosfera piratesca già accennata, si presenta un risibile sondaggio sulla 'nsihurezza, quella che va di pari passo con i'ddegrado, il quale si è rivelato ottimo per misurare le paure indotte nei sudditi da almeno dieci anni ininterrotti di propaganda "occidentalista" specializzata nella costante demonizzazione dell'Altro...

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