domenica 23 novembre 2008

עורו בלב שמח




Franco Battiato e Giusto Pio. Una canzone per la sudafricana Sibilla Mostert che finì nientemeno che a Sanremo nel 1983. Ai tempi pare cantassero su basi preregistrate, ed Oppio venne sconciata in diretta grazie a chissà che pasticcio successo dietro le quinte.
Per anni Franco Battiato ha correttamente definito Sanremo "una passerella delirante", e per quanto ci riguarda si tratta di una definizione fin troppo generosa. La decisione di riaffacciarsi di nuovo e di nuovo a quel palco, qualunque ne sia stato il motivo, rimane forse la più pesantemente criticabile tra le scelte del "cantautore siciliano".
E' bene ricordarle, canzoni come questa. Ché comunque fosse, nel 1983 il fango, l'incultura, l'idiozia che pure già premevano da una quantità di boccaporti, ancora non impedivano di presentare in mainstream un brano del genere.


Fuochi accesi negli accampamenti nomadi,
e fumatori d' oppio dall' Oriente sui tappeti.
Le visioni riempiranno le mie mani vuote;
Cartagine era bella in mezzo ai melograni.

E' vero: dò i numeri; dividili con me!
Ho perso la testa ma sto bene anche senza.
עורו בלב שמח

Scivolando sulle soglie di nuovi amori,
con misteriosi nomadi per misteriose mete.
Giochi di prestigio con i fili del destino;
a quel tempo l' oppio ci costava meno di una birra.

E' vero: dò i numeri; dividili con me!
Ho perso la testa ma sto bene anche senza.
עורו בלב שמח

L' equilibrio di quel thé alla menta alla Medina,
e i passi nelle dune fanno d' eco all' universo.
Eravamo ancora dilettanti di delitti;
Cartagine era bella in mezzo ai melograni.


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